Benessere degli animali significa anche riduzione dei rischi per la salute delle persone. Come ci insegna la pandemia in corso, le condizioni di vita e di salute degli animali non influenzano solo l’ambiente ma anche direttamente la salute delle persone.
In questo contesto diventano importanti l’agricoltura e la zootecnia biologica perché operano nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute degli animali. Nel biologico non è permesso forzare la crescita degli animali o aumentare artificialmente la produzione della carne, del latte e delle uova utilizzando sostanze non naturali come ormoni, antibiotici e promotori della crescita.
L’alimentazione degli animali deve essere naturale a base di foraggi e mangimi biologici. Le cure veterinarie, quando necessarie, devono prevedere preferibilmente l’impiego di prodotti omeopatici o fitoterapici.
La zootecnia biologica è sicuramente una possibile soluzione per quanto riguarda l’incombente problema dell’antibiotico-resistenza, .
Nel Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR) 2017-2020, approvato il 2 novembre 2017, con intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, è confermato proprio il legame esistente fra condizioni di vita degli animali e salute delle persone (per approfondire: opuscolo PNCAR, Piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico resistenza 2017-2020).
Il piano è stato predisposto da un Gruppo di lavoro, istituito nel 2015 presso la DG della prevenzione sanitaria, a cui hanno partecipato la DG della sanità animale e dei farmaci veterinari, la DG per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, la DG della programmazione sanitaria, la DG dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, la DG della ricerca e dell’innovazione in sanità, l’AIFA, l’Istituto Superiore di Sanità, rappresentanti delle Regioni e alcune Società scientifiche.
Nel documento conclusivo si legge che “Nel settore veterinario viene consumato oltre il 50% degli antibiotici utilizzati globalmente. Questo rappresenta un fattore di rischio per la selezione e diffusione di batteri resistenti, sia commensali che zoonotici. Il trasferimento di batteri resistenti dall’animale all’uomo può avvenire sia per contatto diretto o mediante alimenti di origine animale, che indirettamente, attraverso più complessi cicli di contaminazione ambientale. La relazione tra impiego di antibiotici e sviluppo di AMR nel settore zootecnico, così come il rischio di trasmissione di batteri resistenti all’uomo, sono dimostrati. Meno conosciuti e documentati sono, invece, i meccanismi di trasmissione, in particolare attraverso il consumo di alimenti di origine animale, e l’entità del rischio, che necessitano, quindi,di ulteriori approfondimenti. Oltre alle ripercussioni descritte sulla salute umana, un utilizzo non corretto degli agenti antimicrobici in medicina veterinaria può comportare anche un rischio per la salute animale, un aumento del potenziale rischio sanitario per gli allevatori ed essere responsabile di riduzioni delle produzioni e dell’efficienza degli allevamenti”.
Si capisce così come diventi sempre più urgente, e quindi non più procrastinabile, ripensare ad un’agricoltura e ad una zootecnia sostenibile; per il benessere nostro e delle altre specie.
Scarica il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza(PNCAR) - 2017-2020