Ambulatorio veterinario Dott.ssa Romanini - Salsomaggiore Terme - Parma

’Istituto Omiopatico Italiano Nell’ottobre del 1883 un gruppo di medici omeopatici, sotto la presidenza del Dott. Giuseppe Bonino di Torino, si riunì a Roma per fondare l’ISTITUTO OMIOPATICO ITALIANO, col proposito di aprire pubblici dispensari omeopatici nelle principali città del Regno, di pubblicare un periodico trimestrale e stabilire premi annuali per incoraggiare le conoscenze omeopatiche e le ricerche cliniche.

Nel Congresso tenutosi a Firenze il 20 settembre 1885 si approvava la proposta di aprire dispensari a Roma, Napoli, Milano e Venezia continuando a funzionare quelli già esistenti a Torino, Genova, Voltri e Forlì; inoltre si approvava la pubblicazione della rivista “ L’Omiopatia in Italia ”, organo ufficiale dell’Istituto. Con Regio Decreto del 24 Gennaio 1886 l’Istituto era riconosciuto Ente Morale acquistando così la facoltà di accettare donazioni, lasciti, ecc. Cominciava così la vita dell’Istituto Omiopatico Italiano con un numero cospicuo di Soci, fra i quali si annoveravano personalità del mondo scientifico, dell’aristocrazia, della politica, sotto la guida di un Comitato Direttivo a capo del quale si trovava, acceso da giovanile entusiasmo, il Dott. Bonino.

 Istituto Omiopatico Italiano - Dott. BoninoEgli aveva compreso che il mezzo più efficace per dimostrare e diffondere le verità dell’omeopatia consisteva nella fondazione e nel buon funzionamento di un ospedale omeopatico. Al raggiungimento di questo scopo dedicò le sue energie e la sua intelligenza: il 1° Giugno 1890 si apriva in Torino il  primo Ospedale Omeopatico Italiano, inizialmente dotato di sei soli letti, due gratuiti e quattro a pagamento. Dal Giugno 1890 al Marzo 1902 i malati assistiti furono 473, si registrarono tredici decessi; nel medesimo periodo, nell’ambulatorio annesso all’Ospedale si eseguirono  gratuitamente 80310 consulti a 21861 malati. Intanto, l’Istituto cresceva e si sviluppava grazie alle generose elargizioni di cultori e seguaci dell’Omeopatia, i cui nomi erano scolpiti nel marmo nell’atrio della Sede dell’Istituto: si rendeva pertanto possibile l’ampliamento dell’Ospedale, coronando così il sogno del Dott. Bonino e di quanti gli avevano dato la loro volonterosa col- laborazione. I lavori, cominciati nell’aprile del 1902, terminarono nell’estate del 1903 e, il 16 Novembre di quell’anno, s’inaugurava il nuovo ampliamento, che portava il numero dei letti da sei a venti- due. Successivamente, coll’acquisto dello stabile attiguo, si rese possibile un altro ampliamento dell’Ospedale, che arrivò a contare ventotto letti. L’Ospedale Omeopatico sorgeva in Via Cesare Lombroso 16 (ex via Orto Botanico) e occupava uno stabile, di proprietà dell’Istituto, a tre piani. Al piano terreno si trovavano i locali destinati al servizio d’ambulatorio per consulti con accesso gratuito ai poveri muniti di certificato di povertà; gli uffici e la farmacia esclusivamente omeopatica con distribuzione gratuita dei medicinali omeopatici ai poveri; la cucina. Questi locali si affacciavano su un ampio cortile coltivato parte a giardino parte a orto; in fondo vi era la lavanderia (la farmacia omeopatica, unica in Italia, è oggi stata restaurata e riallestita in esposizione all’Archivio Storico del Comune di Torino).

Al primo piano le camere per malati destinate a uomini, la sala chirurgica, la camera per l’infermiere, i bagni. Al secondo piano le camere destinate alle donne e quelle per le Suore. L’istituto svolgeva la sua attività sia con la cura ospedaliera, gratuita per i poveri e con modiche rette per gli abbienti, sia con la cura ambulatoriale con distribuzione gratuita dei medicinali ai poveri. Esso non riceveva alcun sussidio e la beneficenza gravava per intero sul suo bilancio. Dopo più di novanta anni di attività l’Ospedale Omeopatico, a causa del boicottaggio del regime fascista prima e, poi, per il disinteresse delle autorità preposte, divenne nel 1969 Reparto di Medicina Generale e, in seguito, cronicario dell’Ospedale Molinette; cessò di esistere nella metà degli anni 80, quando fu definitivamente chiuso e i suoi locali destinati ad altri usi. Sembrò così sgretolarsi un grande progetto sostenuto con fervore e impegno dai tanti omeopati che si erano alternati durante quei lustri.  Il 21 marzo 2005 un gruppo di medici omeopatici piemontesi, mossi da altrettanto entusiasmo e volontà nel sostenere l’innovatore messaggio dell’ omeopatia e con l’intento di raccogliere il “testimone” lasciato dal dott. Bonino e da tutti i suoi colleghi, ha inaugurato la nuova sede dell’Istituto in Corso Belgio 124 a Torino. Attualmente, l’Istituto (che è un’associazione no-profit, autonoma culturalmente ed economicamente, senza legami con ditte farmaceutiche o istituti di ricerca collegati) svolge attività di formazione attraverso la Scuola Medica Omeopatica Hahnemanniana di Torino, organizza corsi post-universitari triennali per l’insegnamento dell’ omeopatia classica a medici chirurghi, veterinari e farmacisti; collabora con l’Università degli Studi di Farmacia di Torino ed è presente nella Commissione Medicine non Convenzionali dell’Ordine dei Medici e Chirurghi di Torino. Svolge inoltre attività  clinica pubblica , promuove  eventi e incontri con il pubblico per informare correttamente gli utenti della Medicina Omeopatica. Infine, in collaborazione con  l’Archivio Storico del Comune di Torino, dove è esposta la  farmacia dell’ospedale omeopatico, è in corso un progetto di recupero dei dati storici, clinici e bibliografici attraverso la creazione della Biblioteca Italiana di Omeopatia Storica, (progetto BIOS) biblioteca virtuale con accesso dal sito web dell’Istituto (www.omeoto.it).

Fonte il granulo