Ambulatorio veterinario Dott.ssa Romanini - Salsomaggiore Terme - Parma

Omeopatia, la più diffusa fra le medicine non convenzionali riconosciuteLa collocazione della medicina omeopatica fra le medicine non convenzionali necessità di alcune precisazioni dal momento che viene alla luce all’interno della cultura occidentale europea ispirata dalla scienza galileiana, basata sul metodo scientifico espresso con linguaggio matematico e sull'esperimento come strumento fondamentale dell'indagine sulle leggi della natura.

La ricerca di una metodologia medica che mirasse al raggiungimento di risultati terapeutici ripetibili e fosse esente da effetti indesiderati, portò Samuel Hahnemann, medico e chimico tedesco, alla formulazione dell’omeopatia, da lui definita nel 1796 la medicina dell’esperienza.

L’omeopatia è nata come una medicina fondata sulla ricerca. Da oltre 200 anni la medicina omeopatica si è sviluppata in modo indipendente, con pubblicazioni, scuole, riviste, specifici congressi, sperimentazioni sull’uomo sano e ricerche cliniche, spesso viste con fastidio e diffidenza dal mondo accademico ufficiale della medicina convenzionale. Nonostante ciò sulla banca dati PubMed della National Library of Medicine sono presenti diverse migliaia di lavori riferiti a studi clinici o a ricerche sperimentali, e possibilità di applicazioni della terapia omeopatica. 

La singolarità del paziente 

Omeopatia - La singolarità del paziente La principale differenza fra la medicina omeopatica rispetto alla medicina convenzionale si basa sulla singolarità di ogni paziente. L'omeopatia mette cioè in evidenza le particolari caratteristiche di reazione di ciascuno e su queste, e non sui sintomi comuni della patologia, fonda le sua possibilità terapeutiche. Tende cioè a ridare al paziente una salute più durevole, riequilibrando i sistemi biologici di omeostasi (tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale stato di equilibrio deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso dei precisi meccanismi autoregolatori), potenziando le sue difese, rimuovendo la dipendenza dal farmaco, tipica dell’altro modello di medicina, agendo quindi in via preventiva. L'obiettivo principale dell'omeopatia consiste proprio nel sollecitare la  capacità di reazione di ogni organismo alle malattie. L'organismo reagisce alla somministrazione di dosi molto diluite di sostanze, i cosiddetti rimedi omeopatici, rivelando nelle fasi iniziali della cura sintomi molto simili alla malattia che si intende curare.  Da qui il nome omeopatia, derivato dal greco omoios=simile/pathos=sofferenza. 

La terapia omeopatica

La terapia omeopaticaÈ indispensabile che la terapia sia effettuata con metodo omeopatico, nel rispetto cioè della similitudine tra il quadro sintomatologico del paziente e quello che il rimedio ha prodotto nella sperimentazione. L'omeopata non può infatti limitarsi ad una semplice descrizione dei disturbi da parte del paziente per inquadrare il profilo della malattia. Deve considerare i caratteri fisici e psicologici, deve intervistare il paziente (o chi si occupa del paziente, genitori nel caso del bambino, proprietario nel caso di animali) in merito a inclinazioni, preferenze, idiosincrasie, interessi, indole, sogni, reazioni agli stimoli ambientali, angosce e altro ancora. Diversamente da quanto accade nella medicina accademica, dove ad ogni diagnosi per la cura corrispondono determinati farmaci, nell’omeopatia raramente accade che due pazienti che presentano la stessa diagnosi si vedano prescrivere lo stesso rimedio omeopatico.  Potrebbe invece accadere che due pazienti con la stessa costituzione ricevano lo stesso farmaco pur essendo affetti da malattie diverse. Con l'omeopatia non si mira solo alla soppressione di alcuni evidenti disturbi, ma piuttosto al benessere globale della persona. L’omeopatia offre opportunità di scelte terapeutiche  in molti casi dove le cure convenzionali non hanno dato risultati soddisfacenti, dove non esistono cure specifiche per un determinato problema o dove sono controindicate o non tollerate. Il rimedio omeopatico risponde bene alle malattie acute, ma le potenzialità maggiori le esprime proprio nei confronti delle malattie croniche, dove invece il metodo convenzionale talvolta mostra i suoi limiti costringendo il paziente ad una assunzione massiccia, spesso  per tutta la vita, di un farmaco, con l'insorgere di effetti collaterali sempre più probabili.