La Regione Toscana finanzia una ricerca, chiamata “Chemocim”, sull’utilità che potrebbe avere l’omeopatia nel contrastare i normali effetti collaterali delle terapie per il tumore al seno.
Si vuole capire se le medicine complementari, omeopatia e agopuntura, associate a fisioterapia e dieta, possono migliorare la riabilitazione necessaria dopo una cura anticancro.
Lo studio vuole verificare l’efficacia delle medicine complementari contro uno degli effetti più sgradevoli delle cure anticancro, «il decadimento cognitivo definito anche come “chemobrain”, che include sintomi come fatigue mentale, deficit dell’attenzione, riduzione della velocità dei processi mentali e della memoria sia a breve termine sia visiva». Della relazione che illustra le ricerca si rileva che le pazienti saranno 300 divise in tre gruppi, scelte in base a criteri legati alla tipologia di tumore e anche in base ad eventuali altre malattie. Il primo gruppo farà un trattamento con esercizi di riabilitazione con il neuropsicologo e seguirà consigli dietetici «in associazione con agopuntura e auricoloterapia». Per il secondo è sempre prevista riabilitazione e dieta ma integrato con l’omeopatia. Il terzo, il “gruppo di controllo”, sarà sottoposto solo ad esercizi riabilitativi e seguirà dei consigli dietetici. Passati tre mesi i primi due gruppi si scambieranno, raddoppiando così il numero di quelli che hanno sperimentato anche omeopatia e agopuntura.