Segnali elettromagnetici prodotti da batteri e virus per distruggere i tumori.
Alla rivoluzionaria idea sta lavorando il premio Nobel Luc Montagnier, intervenuto a Roma nel convegno su fondamenti e prospettive della Medicina elettromagnetica, organizzato dall’Istituto “Giuliano Preparata” e dal Salvator Mundi International Hospital.
Segnali elettromagnetici diretti su cellule tumorali, hanno mostrato la possibilita di attaccare e uccidere le cellule tumorali in un periodo compreso fra 5 e 10 giorni. L'equipe del premio Nobel ha iniziato questo lavoro nel 2006 e ha scoperto per caso che alcuni microrganismi come virus e batteri in particolari condizioni possono generare segnali elettromagnetici. Si tratta di onde di bassissima frequenza che portano con se informazioni genetiche degli stessi batteri e virus che le emettono. Si è visto che queste cellule morenti sono in grado di comprendere il segnale genetico portato dalle onde e che questo si manifesta solo in cellule di origine tumorale, ma non in quelle sane. I primi test effettuati nei topi su diverse linee di cellule tumorali (seno, glioblastoma, ecc..) hanno mostrato che tutte muoiono se esposte a queste segnali, mentre le cellule normali non sono in alcun modo influenzate da questi segnali. Probabilmente, sostiene Motagnier, la differente reazione di cellule sane e cellule malate è dovuta al loro differente metabolismo. Infatti quello che si evidenzia è che le "centraline elettriche" delle cellule tumorali, chiamate mitocondri, si deteriorano quando le cellule sono esposte a questi deboli segnali elettromagnetici.
Traducendo questa scoperta in chiave omeopatica, si parla di nosodi.
Il nosode è un rimedio ottenuto da materiale biologico di vario genere. Secondo il principio omeopatico, similia similibus curantur, ad altissime diluizioni vengono utilizzati per curare gli stessi disturbi che li hanno prodotti o disturbi simili. Alcuni nosodi fanno parte della tradizione hannemaniana classica mentre molti altri vengono impiegati da anni per il trattamento di varie situazioni morbose. Attualmente non esiste un metodo universalmente riconosciuto di classificazione, né in base al loro impiego terapeutico, né in base ad altri parametri. Si possono però distinguere cinque categorie di nosodi caratterizzate dall'origine dei materiali di provenienza:
• categoria 1, da colture di virus o batteri, funghi e lieviti patogeni, parassiti
• categoria 2, da vaccini, sieri, tossine ed anatossine;
• categoria 3, da secrezioni o secrezioni patologiche a composizione indefinita,
• categoria 4, da organi, parti di organi e tessuti alterati da un processo morboso;
• categoria 5, da materiali di origine diversa da quelli precedenti
Ascolta la notizia riportata a paerire dal minuto 4'55 dal Giornale radio 3 delle 8:45 del 19/06/16 http://www.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-40fe7951-9b66-402a-97f5-a9433d1f1770.html.