L’attività di integrazione della medicina ufficiale con le medicine complementari nel Centro di Medicina Integrata dell’ospedale Petruccioli di Pitigliano dell'AUSL 9 di Grosseto è iniziata dal mese di febbraio 2011.
La sperimentazione prevedeva l'integrazione della medicina ufficiale con le medicine complementari normate dalla Regione Toscana (agopuntura, omeopatia, fitoterapia) nella cura di alcune fra le patologie più diffuse nella popolazione: patologie respiratorie, gastrointestinali, dermatologiche, allergie, asma, malattie reumatiche, negli esiti di traumi e di ictus, nell’ambito della riabilitazione ortopedica e neurologica, dolore cronico, per contenere gli effetti collaterali della chemioterapia in oncologia e nelle cure palliative. Ora, trascorso meno di un anno dall’inizio della sperimentazione su pazienti ricoverati presso l’ospedale, sono stati resi noti i primi dati.
Presso il Reparto di Medicina di Pitigliano e il Centro di Riabilitazione Ortopedica e Neurologica di Manciano sono state erogate 5.000 prestazioni sanitarie di medicina complementare rivolte principalmente a cittadini appartenenti ai ceti meno abbienti. Contrariamente a quanto si verifica a livello nazionale (chi fa ricorso alla medicina complementare corrisponde più spesso a una persona di sesso femminile, di media età e medio-alto livello culturale e socioeconomico), in questo caso i fruitori di sono stati soprattutto adulti e anziani di basso livello socioeconomico e culturale. Si sono registrati i seguenti risultati:
- le prestazioni ambulatoriali in omeopatia e in agopuntura hanno portato una riduzione del sintomo dolore, causa limitante l’attività lavorativa, dal 47% (prima dell’uso di omeopatia o agopuntura) al 2%, con valori sovrapponibili per entrambe le discipline;
- recupero della funzionalità neuromotoria dopo ictus o gravi interventi ortopedici (secondo quattro scale di valutazione) è passato dal 55% dell’epoca precedente l’integrazione con omeopatia o agopuntura al 90% attuale;
- il consumo di farmaci convenzionali antidolorifici nella struttura di recupero di Manciano è sceso, dopo l’utilizzo delle cure omeopatiche o agopunturistiche, dall’82% al 13%.