Quello della sicurezza alimentare è oggi un tema molto sentito a livello mondiale.
Ogni Stato si occupa dell’argomento, con i mezzi di cui dispone, in maniera diversa e con provvedimenti più o meno efficaci. In alcuni paesi la sicurezza degli alimenti è perseguita in maniera molto superficiale e il mercato globale, che impone la circolazione libera delle merci a costi sempre più bassi, aumenta il rischio di trasmissione di patologie dovute agli alimenti anche fra un pese e l'altro.
Se in un paese ricco come gli Stati Uniti un cittadino su sei si ammala ogni anno, 128 000 persone sono ospedalizzate e oltre 3000 muoiono per patologie dovute dal cibo, nei paesi meno sviluppati i numeri potrebbero essere molto più preoccupanti. Questi sono i dati forniti dal CDC statunitense (Centro per il controllo delle malattie) che afferma inoltre che circa l’80 % delle patologie è causata da agenti patogeni non ancora identificati e solo il restante 20 % è legato ai 31 principali agenti patogeni noti.
A questo si deve poi aggiungere la possibilità di danni a lungo termine derivati dai residui di prodotti chimici, quali fertilizzanti e fitofarmaci, presenti in frutta e verdura.
Fortunatamente, a garantirci una sufficiente tranquillità, in Europa esistono due strumenti molto efficaci per la tutela della salute dei consumatori: il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed), cioè il Sistema rapido di allerta per il cibo e i mangimi, e l’EFSA (European Food Safety Agency), cioè l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.
Il primo, con i numerosi controlli che effettua alle frontiere, ferma ogni anno migliaia di prodotti considerati pericolosi per il consumo. Ad esempio nel 2014 i respingimenti sono stati ben 1373 e la maggior parte di essi riguardava prodotti alimentari provenienti da paesi come Cina, India e Turchia.
Le relazioni dell’EFSA ci tranquillizzano per quanto riguarda la situazione italiana. I prodotti alimentari italiani sono dieci volte più sicuri di quelli extracomunitari per quanto riguarda il contenuto di residui chimici. Un tale risultato è dovuto in particolar modo agli agricoltori italiani che da più di 15 anni si adoperano per diminuire l’impiego di fitosanitari ad uso agricolo.
L’Italia è inoltre il paese europeo ad aver effettuato il maggior numero di analisi sugli alimenti nell’ambito dei controlli nazionali.
I principali Enti che effettuano i controlli in Italia sono: l’Istituto Superiore di Sanità, gli Istituti Zooprofilattici, il Ministero della Sanità, il Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato, il Comando dei Carabinieri per la tutela della Salute e le Dogane.