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Omeopatia ed economia sanitariaDue studi di  farmacoeconomia condotti rispettivamente in Olanda e in Germania dimostrano come l’omeopatia sia sempre più utilizzata da un numero crescente di persone e come ciò determini vantaggi da un punto di vista economico e non solo.

 

Sulla rivista il Granulo, edito dalla FIAMO Federazione Italiana delle Associazioni e dei Medici Omeopatici, è appena apparso un articolo a firma del dott. Nunzio Chiaramida relativo a due lavori di recente pubblicazione.

Gli studi sono statti condotti rispettivamente dal Dipartimento di Economia dell’Università di Tilburg in Olanda e dal Dipartimento di Epidemiologia dell’autorevole Istituto Robert Koch di Berlino

 

1) Studio condotto dal Dipartimento di Economia dell’Università di Tilburg in Olanda da parte del professor Kooreman e collaboratori.

Titolo: Patients whose GP knows complementary medicine tend to have lower costs and live longer (I pazienti i cui medici di famiglia conoscono le medicine complementari affrontano minori spese e vivono più a lungo, pubblicato sulla prestigiosa rivista European Journal of Health Economy (Eur J Health Econ. 2011 Jun 2). I dati analizzati riguardano i pazienti di oltre 2000 medici di medicina generale con un numero molto alto di partecipanti. Scopo della ricerca è stato valutare il costo/efficacia delle Medicine Non Convenzionali (MNC) in confronto alla medicina convenzionale. Sono stati analizzati i dati forniti da una compagnia assicurativa sanitaria olandese riferiti agli anni 2006-2009: riguardavano150.000 assicurati, assistiti da 1913 medici convenzionali e 79 medici con formazione anche in MNC, in particolare agopuntura (25), omeopatia (28) e antroposofia (26). Si sono considerate le spese relative a: cure da medico di medicina generale, assistenza ospedaliera,assistenza farmaceutica e infermieristica. Dall’analisi dei dati è emerso che i pazienti dei medici di medicina genera-le olandesi che avevano studiato medicine complementari come l’omeopatia producevano costi sanitari inferiori perla collettività e, soprattutto, a questo risparmio si accompagnava un tasso di mortalità più basso: la riduzione era fino al 30% a seconda del gruppo di età e del tipo di conoscenze in MNC del medico. I pazienti dei medici di famiglia con esperienza nelle MNC avevano bisogno di un minor numero di ricoveri ospedalieri e di minor consumo di farmaci: ciò determinava la riduzione dei costi.Poiché il campione era molto ampio e rappresentativo (oltre 2000 medici di medicina generale) le differenze non erano legate a differenze socioeconomiche tra i pazienti. La validità dello studio è rinforzata dall’aver preso in considerazioni i dati ufficiali sui rischi legati alla salute su cui si basano le compagnie assicurative. Gli autori considerano, inoltre, che la maggiore attitudine alla prevenzione e alla promozione della salute oltre che a un minore overtreatment (prescrizione di più farmaci chimici, spesso in modo ingiustificato) da parte dei medici esperti in MNC possa aver contribuito al raggiungimento degli importanti risultati registrati.

 

2) Studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia dell’autorevole Istituto Robert Koch di Berlino

Titolo: Paediatric homoeopathy in Germany: results of the German Health Interview and Examination Survey for Children and Adolescents - KiGGS - (Omeopatia pediatrica in Germania: risultati di un’inchiesta sanitaria su bambini e adolescenti, di Du Y, Knopf H. pubblicato sulla rivista internazionale Pharmacoepidemiology and Drug Safety, Pharmacoepidemiol Drug Saf. 2009 May;18(5):370-9). Autore dell’inchiesta il Dipartimento di Epidemiologia dell’autorevoleIstituto Robert Koch di Berlino. Lo studio ha confermato che l’omeopatia è sempre più diffusa tra i pazienti pediatrici in Germania nonostante tutte le campagne contrarie. Infatti, i dati raccolti da ben 17.450 pazienti, di età compresa tra zero e 17 anni, nel triennio 2003-2006 evidenziano come l’omeopatia sia ampiamente utilizzata in particolare tra le classi socioeconomiche più elevate e nella fascia di età tra zero e 6 anni. La maggior parte delle prescrizioni era determinata da condizioni cliniche acute e autolimitanti ma, in ogni caso, l’utilizzo di rimedi omeopatici era maggiore in bambini in condizioni di salute peggiori. L’uso dei medicinali omeopatici era, inoltre, più frequente nei bambini che erano stati allattati al seno oltre i sei mesi di vita, e le cui madri avevano un titolo di studio più elevato. I genitori tedeschi delle classi più abbienti si rivolgono all’omeopatia per il oro piccoli in un’economia ben più salda della nostra in questi tempi di crisi: ciò non può che indurre molte riflessioni.